Avete mai visto da vicino migliaia di diamanti, rubini e smeraldi?
Credete che un gioiello sia tanto prezioso da salvare la vita di un Re?
E che un paio di orecchini diventino il simbolo contro la peste? Sapete che baciare un pesce scolpito in una meravigliosa statua in argento fuso può favorire la gravidanza di una donna? E volete provare la sensazione di sentirvi protetti da ben 54 santi?
Allora dovete assolutamente entrare e visitare il Museo del tesoro di San Gennaro, il cui valore supera quello della corona d’Inghilterra e degli zar di Russia, custodito per secoli dalla eccellentissima deputazione della città di Napoli.
Il Voto fatto dalla città di Napoli a San Gennaro
Gli anni tra il 1526 e il 1527 furono terribili per Napoli: la guerra tra Spagna e Francia, la peste. le continue eruzioni del Vesuvio.
Scoraggiato e quasi senza speranza, il 13 gennaio 1527 il popolo di Napoli (tramite gli Eletti dei Sedili della città) formulò un voto solenne a San Gennaro. Fu stipulato un vero e proprio contratto notarile con il Santo, rappresentato da 5 notai napoletani, essendo lui morto da più di 1300 anni!
Si chiedeva la protezione della città e la salvezza dalle sciagure; in cambio, si sarebbe realizzata una nuova Cappella all’interno del Duomo dove custodire le Reliquie e il Tesoro. San Gennaro fece la grazia.
Il 5 febbraio 1601, quindi, gli Eletti dei Sedili nominarono una Deputazione laica di dodici membri, due per ciascun Sedile, cui affidarono l’incarico di provvedere alla fondazione della Cappella che fu inaugurata il 16 dicembre 1646 e tutelare e promuovere il Culto del Santo.
La Deputazione realizzò la Real Cappella del Tesoro di San Gennaro una vera e propria galleria d’arte per l’architettura stessa della cappella, per il cancello e per il pavimento disegnati da Cosimo Fanzago, per i marmi pregiati, per le sculture, per gli argenti lavorati e per la gran quantità di pitture e di affreschi di celebri pittori.
I meriti della Deputazione, però, non si sono limitati alla realizzazione di questo autentico gioiello universale dell’arte, ma anche nell’aver commissionato nel corso dei secoli capolavori irripetibili, arricchendo il patrimonio artistico con i doni di regnanti, imperatori, uomini illustri e gente comune che hanno formato il Tesoro di San Gennaro e averlo custodito intatto sino ai nostri giorni.
Se il Tesoro è giunto fino a noi totalmente integro, è merito proprio dei Membri della Deputazione che si sono succeduti nei secoli e che ancora oggi sono i veri custodi e protettori del Tesoro, strenui e appassionati difensori al grido di “Giù le mani da San Gennaro!”